Fonte: Il Gazzettino - 22/11/2005
Non si sblocca la vertenza per la vendita della storica birreria bellunese. La multinazionale non ha ancora deciso sulle offerte della Tarricone e della Castello. Sindacati sul piede di guerra: «Abbiamo accettato l'invito di Sacconi ad abbassare i toni, ma adesso il tempo è scaduto»
La partita ora si fa dura. Al 5 dicembre quando le parti saranno convocate al ministero del Welfare per cercare di trovare un acquirente alla Birreria di Pedavena, mancano pochi giorni. Le speranze che lo storico stabilimento passi dalle mani dell'Heineken a quelle di un nuovo proprietario, sembrano però sempre più flebili. È così che i sindacati hanno deciso di rialzare la testa promettendo lotta dura. C'è in programma anche una "marcia" verso l'Olanda puntando però prima su Milano.
La Flai Cgil Veneto lancia un appello ai tanti che in questi ultimi mesi hanno manifestato il proprio dissenso nei confronti della chiusura della Birreria Pedavena: «Andiamo tutti a Milano, di fronte alla sede di Heineken Italia, a protestare contro la grande ambiguità che quest'ultima sta tenendo nell'attuale fase di compravendita». Senza escludere, al contempo, la possibilità di dar vita a un'iniziativa simile anche in Olanda, paese d'origine della multinazionale della birra. Il segretario generale Flai Cgil Veneto Roberto Montagner punta l'indice verso la situazione di stallo che sta contraddistinguendo le trattative di cessione della Birreria Pedavena. «Heineken tergiversa - afferma Montagner - senza portare a conclusione nessun accordo con le due aziende candidate all'acquisto (Tarricone e Castello). Sta giocando sull'ambiguità; basti pensare che ad oggi non è ancora ben chiaro in che modo intenda vendere il sito e nemmeno quale sia il ritorno economico che vuole realizzare. Per questo sindacato e lavoratori si stanno preparando a una fase intensa di mobilitazione, facendo leva anche su quell'alto livello di solidarietà che hanno trovato da parte di tantissima gente attorno a questa vertenza. Già si sta lavorando per una manifestazione a Milano, alla quale far partecipare i lavoratori della birreria, l'intera comunità feltrina e tutti coloro che hanno sposato la causa». «Se in un primo tempo avevamo accolto l'invito del sottosegretario Maurizio Sacconi ad abbassare i toni e lasciare che Ubm procedesse con serenità nelle trattative con le due aziende - sottolinea - oggi non possiamo più aspettare. La posta in gioco è davvero alta. Heineken non può affrontare questa trattativa come una compravendita qualsiasi e ignorare che dal suo esito dipendono le sorti di 100 posti di lavoro e un patrimonio produttivo che sarebbe delittuoso distruggere. Mancano ormai pochi giorni a quel 5 dicembre in cui al Ministero del Lavoro si terrà l'incontro in cui, in base agli impegni assunti dalle parti (proprietà, sindacato, Governo, enti locali) si dovrebbe concretizzare una soluzione». «Ecco perché - conclude Montagner - chiediamo a tutti di sostenerci in questo ultimo sforzo affinché Heineken mantenga gli impegni presi».
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