Fonte: Corriere delle Alpi - 13/01/2005
Celeste Bortoluzzi, presidente degli industriali di Belluno ha affermato: "Heineken può anche chiudere l’ufficio aperto nella sede di Milano (referente Giacomo Soldani n.d.r.) per trattare la vendita, perché così come è non serve a nulla. Siamo fermi e le cose vanno male, perché la manifestata disponibilità è solo tale e non poggia su fatti concreti. Temiamo che l’eventuale vendita sia limitata a un progetto industriale che non inneschi concorrenza a danno dell’Heineken, ma in questi termini chi compra? Heineken deve dire il prezzo e basta si vedrà poi che i compratori saltano fuori".
Con le dichiarazioni di Celeste Bortoluzzi sono già tre i personaggi autorevoli che smentiscono quanto Heineken continua a dichiarare a parole, vale a dire la sua disponibilità a vendere l’intero sito di Pedavena -fabbrica, ristorante, parco- per la produzione di birra. Le perplessità al riguardo sono state espresse oltre che dal Presidente degli Industriali di Belluno, anche dal Sindaco di Pedavena, Franco Zaetta e dall’On. Avv. Maurizio Paniz, tutti concordi nel ritenere che le dichiarazioni di Heineken di alienare non sono supportate da comportamenti concreti.
Un’impresa socialmente responsabile è tenuta a rispettare il territorio e le istituzioni!
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