Fonte: Corriere delle Alpi - 13/09/2005
In quella data, a Roma potrebbe decidersi il futuro dello storico stabilimento di Pedavena Il sottosegretario Sacconi ha accolto la richiesta delle parti sociali
All’epoca Cristoforo Colombo scoprì le Americhe, questa volta il 12 ottobre potrebbe consentire di scoprire il destino della Birreria. A quella data, infatti, il sottosegretario al Lavoro Maurizio Sacconi ha rinviato il tavolo ministeriale per discutere della vicenda, accogliendo quindi la richiesta di rinvio avanzata delle parti sociali. All’incontro, inizialmente fissato per giovedì, sono invitate le istituzioni, Comune, Provincia e Regione, Assindustria, i sindacati, le Rsu e Heineken. La multinazionale olandese sarà presente con il nuovo amministratore delegato, Peter Heilbron, nominato in sostituzione di Massimo Von Wunster, “spostato” alla qualifica di regional president delle Americhe dal primo settembre. Heilbron, 46 anni, laureato in agraria, arriva dalla Martini & Rossi Italia, dove ricopriva la medesima carica, e sarà operativo nella nuova mansione in Heineken proprio da ottobre.
Si avvia così, con ogni probabilità, alla conclusione dopo oltre un anno dalla sua “nascita” la “questione Birreria”. Era infatti il 22 settembre 2004 quando Heineken comunicò la volontà di chiudere lo stabilimento per accorpare la produzione in altri lidi. Da allora sono tre i gruppi usciti allo scoperto con l’intenzione di subentrare nel sito.
Ci sono gli svedesi di Kopparberg, che con l’ultima due giorni pedavenese hanno dimostrato la ferrea volontà di acquistare. C’è la potentina Tarricone Spa, che al momento non si è ancora fatta vedere a Pedavena. E infine c’è l’opzione maggiormente gradita ad Heineken, quella che coinvolge l’imprenditoria locale.
Come dichiarato da Massimo Von Wunster, l’unico progetto che sino ad ora appare percorribile per la multinazionale olandese, “in virtù dell’inconsistenza delle altre offerte presentate”, è appunto quello legato all’imprenditoria locale, «che consentirebbe la tutela della tradizione birraria del territorio, con il mantenimento di una produzione artigianale di birra a marchio Pedavena». Per il resto del sito si profilerebbe una trasformazione verso altre produzioni o destinazioni d’uso. L’ipotesi maggiormente gradita alla comunità appare invece quella di Kopparberg, azienda svedese che sin da febbraio ha manifestato più di un interessamento per la Birreria. L’intenzione scandinava sarebbe quella di mantenere una produzione industriale di birra, puntando sul marchio Pedavena. Vi verrebbe prodotta anche la Sofiero, già presente in Italia seppur con un mercato di nicchia, e il sidro. In Svezia Kopparberg è la seconda produttrice di birra, con il 20.8% del mercato grazie alla Sofiero, alle spalle di Carlsberg. La maggior espansione l’ha vissuta nel 2003, quando ha rilevato tre stabilimenti birrari.
Ridotte le dimensioni del gruppo Tarricone, che si occupa di molte altre attività oltre a quelle legate al settore birrario, occupandosi della gestione di sale Bingo e Snai e di servizi mensa per le carceri. A livello birrario il marchio principale è la birra Morena, cui seguono la birra Biologica e la Eko. Complessivamente la Tarricone Spa produce in un anno 150 mila ettolitri ed occupa una quota di mercato di poco superiore all’1%.
L’ultima notazione riguarda lo stabilimento pedavenese, che vanta una produzione di qualità superiore all’intera concorrenza italiana, come attestano i numerosi riconoscimenti arrivati “sino all’ultim’ora”, e che si attesta sui 600 mila ettolitri annui di birra. La quota del marchio Pedavena, poco sfruttato da Heineken, è invece di circa 15 mila ettolitri.
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