Fonte: Corriere delle Alpi - 11/06/2005
Il sindaco Zaetta ha espresso il netto dissenso degli enti locali a Von Wunster
SCIOPERO DEI LAVORATORI
Produzione sospesa per due ore
PEDAVENA. Lo stabilimento birrario non può essere ridotto ad un museo, con annesso minibirrificio che funzioni solo per il locale di ristorazione e di mescita. E’ questa la posizione ufficiale degli enti locali, Comune e Provincia, e delle comunità, illustrata dal primo cittadino pedavenese Franco Zaetta all’indomani dell’incontro romano al ministero del Lavoro tra governo, azienda, parti sociali ed Assindustria bellunese nel quale è emersa una "carenza" di offerte industriali per il subentro alla multinazionale olandese nella proprietà del sito. Una posizione ribadita anche all’amministratore delegato di Heineken Italia Massimo Von Wunster, in una fitta serie di colloqui telefonici intercorsi nelle ultime 24 ore.
"Il risultato dell’incontro romano è stato deludente, anche oltre ogni scarna aspettativa", spiega Zaetta, "E mi rafforza nella convinzione che Heineken in questi mesi non abbia mai cambiato la propria posizione e non sia quindi intenzionata a cedere lo stabilimento ad un altro produttore di birra ed in questo senso l’affidamento delle trattative ad Unicredit Bamnca Mobiliare ha rappresentato una continuità di intenti con altri metodi. Su alcune questioni ho trovato una disponibilità da parte di Von Wunster, ma è evidente che le esperienze del passato, pensiamo alla centrale di val di Faont, sollevano remore e dubbi".
Operai in sciopero ieri in Birreria, per protestare contro l’atteggiamento di Heineken. Uno stop spontaneo alla produzione, il primo da quando il 22 settembre è arrivata la notizia dell’intenzione della multinazionale olandese di chiudere lo stabilimento, che ha “occupato” le ultime due ore di ogni turno.
"Da quanto ci risulta", spiegano i mastri birrai in un comunicato, "pur in presenza di una concreta offerta di acquisto per la continuazione di produzione di birra a livello industriale, l’azienda ritiene la stessa "un’offerta da saldo" e ritiene come unica proposta credibile quella che prevede la svendita della struttura e quindi lo smantellamento dell’attività produttiva con la creazione di un museo".
Dopo aver dato prova, in tutti questi mesi, di profonda professionalità, proseguendo l’attività in modo costante, pur impegnandosi per la salvaguardia del proprio posto di lavoro, gli operai della Birreria sembrano davvero aver perso la pazienza, di fronte alle ambiguità di Heineken Italia. Il 31 luglio, stando agli accordi, verrà fermata la produzione ed i tempi per trovare un acquirente che salvi lo stabilimento non sono quindi così lunghi.
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