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HOTEL E NEGOZI? PRIMA LA BIRRA

Notizia del 25/09/2007

[Corriere delle Alpi]

Prima di tutto la birra. Prima di tutto i lavoratori in cassa integrazione. Le rsu della Birreria non chiudono le porte all'ipotesi di un centro turistico con hotel, e ristorante nello stabilimento, ma chiedono alla Castello di non perdere di vista la bussola del rilancio.

Brucia ancora la ferita della crisi, non è svanito l'incubo della fabbrica chiusa, delle lunghe e sofferte trattative per il cambio di proprietà: Soltanto dieci dipendenti, sugli ottanta che lavoravano ai tempi d'oro della Heineken, oggi timbrano il cartellino per produrre la Pedavena, nonostante i risultati incoraggianti degli ultimi mesi. Per gli altri la cassa integrazione è una porta girevole: si entra e si esce.

Ecco perché fra i rappresentanti sindacali la notizia del progetto della Castello per un hotel a quattro stelle (cento camere), una beauty farm, ristorante e negozi, più scuola per mastri birrai, nel cuore dello stabilimento, non ha suscitato entusiasmi. Anzi, ha riacceso vecchi timori. Già nell'estate del 2005 avevamo detto no ad un progetto simile proposto da Heineken che prevedeva uno sviluppo turistico della struttura con museo, alberghi, centro benessere e una micro-birreria ricordano le rsu in una nota diffusa ieri sera. Per questo avevamo rinunciato ad un ottimo piano dì salvaguardia nel gennaio del 2006. Volevamo che la birreria restasse tale e che si sviluppasse fino a condurre ad un completo riassorbimento del personale.

Non è pero una chiusura netta e definitiva. Nessun problema a discutere di un ampliamento progettuale che preveda attività collaterali, chiariscono le rsu, ma pretendiamo comunque che l'attività industriale sia l'obiettivo principale per il totale riassorbimento del sessanta dipendenti. La preoccupazione dei sindacati è rivolta agli investimenti che viaggiano a rilento: Finora sono stati dì lieve entità. Il mercato è in stasi, al lavoro ci sono solo dieci dipendenti mentre l'accordo prevedeva che fossero quaranta. Chiederemo un incontro con la proprietà per avere chiarimenti.

Ma intanto dalla Castello filtrano le prime precisazioni: il progetto è allo stato di ipotesi e comunque l'azienda mantiene ferma la rotta per il rilancio dello stabilimento. La cosa più importante, fanno sapere dagli uffici di Udine, è continuare a produrre birra e riassorbire il personale.

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